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SERVIZI DI PULIZIA, BONIFICA, DECONTAMINAZIONE E SANIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI HVAC
Le principali fasi delle attività di pulizia e bonifica di un impianto HVAC sono le seguenti:
➢ Ispezione iniziale visiva o tecnica dell’impianto a cura di un operatore ASCS (Air System Cleaning Specialist) con registrazione di foto/video su supporto digitale e prelievo di campioni per analisi microbiologiche ante-intervento
➢ Installazione e predisposizione del cantiere di lavoro
➢ Pulizia e bonifica dell’intero impianto (prese di aria esterna, UTA/recuperatori, accessori, canali e diffusori) mediante utilizzo di strumenti meccanici equipaggiati con spazzole e aria compressa azionati direttamente o da remoto (robot). Tutto il particolato rimosso è convogliato in un estrattore dotato di filtri HEPA
➢ Sanificazione dell’impianto mediante prodotti ad azione battericida
➢ Prelievi di campioni per analisi microbiologiche post-intervento effettuate da laboratori accreditati
➢ Video-ispezione finale di controllo con registrazione di foto/video su supporto digitale
➢ Redazione del Report tecnico-descrittivo delle operazioni effettuate, comprensivo di foto e video delle ispezioni ante e post-intervento, schede tecniche dei prodotti utilizzati e risultati delle analisi di laboratorio
➢ Rilascio dell’Attestazione di Idoneità Igienica dell’impianto e di ottemperanza ai protocolli ed alla normativa vigente (D.Lgs. 81/2008).
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Un impianto di ventilazione non correttamente pulito e sanificato può diffondere negli ambienti virus e batteri.
AV Sanification utilizza tutte le più moderne tecnologie per la bonifica, la decontaminazione e la sanificazione degli impianti HVAC di industrie, uffici, strutture sanitarie e turistiche, centri commerciali, magazzini e supermercati.
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Come ogni anno nella stagione calda si assiste ad un drammatico aumento dei casi di infezione da Legionella.
Diversi strumenti di cronaca riportano notizie di contagi di gruppo e, purtroppo, di vittime causate dal c.d. Morbo del Legionario.
Il batterio della Legionella Pneumophila, che può causare gravi infezioni respiratorie ai polmoni, è un pericolo invisibile che richiede la massima attenzione di tutti.
Visita il nostro sito per ulteriori informazioni su come prevenire la Legionella e mantenere i tuoi ambienti sicuri.
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SERVIZI DI CONTROLLO, GESTIONE E BONIFICA DEGLI IMPIANTI IDRICI
Ai sensi del D. Lgs 81/2008, la Legionella è classificata al gruppo 2 tra gli agenti patogeni e pertanto il rischio di esposizione a Legionella in qualsiasi ambiente di lavoro richiede l’attuazione di tutte le misure di sicurezza appropriate per esercitare la più completa attività di prevenzione e protezione nei confronti di tutti i soggetti presenti.
Il primo presidio consiste nell’elaborazione di un piano di autocontrollo (Documento di Valutazione del Rischio - DVR) che prevede dei campionamenti sistematici su più punti di erogazione della rete idrica. Diversi sono i sistemi per il contenimento della Legionella, i più moderni sono i dispositivi di diffusione in continuo di prodotti sanificanti quali il Perossido d’Idrogeno con Ioni d’Argento (H2O2-AG++ ), l’Ipoclorito di Sodio (NaClO), il Biossido di Cloro (CLO2) l’Ozono (O3) che vengono immessi in modo dosato e continuo nell’impianto idrico per evitare la formazione di Legionella ed altri microrganismi patogeni. Nel caso in cui a seguito delle analisi fosse riscontrata la presenza di una quantità pericolosa di batterio della Legionella, è necessario procedere con azioni di bonifica così dette «shock» che possono consistere in trattamenti termici o in trattamenti che prevedono l’uso di prodotti chimici.
AV Sanification si occupa di tutte le fasi di gestione ed esercizio delle misure di prevenzione della Legionella negli impianti idrici, dalla elaborazione ed implementazione dei DVR ai campionamenti e successive analisi microbiologiche presso laboratori accreditati al sistema Accredia, dalla realizzazione e gestione di impianti di prevenzione in continuo ai trattamenti di bonifica «shock» in caso di contaminazione conclamata.
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La pulizia degli impianti HVAC migliora la vita e fa risparmiare
Per la prima volta un autorevole studio scientifico dimostra e quantifica l’aumento dell’efficienza energetica e gli altri benefici derivanti da una corretta e periodica pulizia degli impianti HVAC effettuata applicando lo standard ACR (Assessment, Cleaning, and Restoration) elaborato dall’associazione statunitense NADCA (The National Air Duct Cleaners Association) per la valutazione, la pulizia e il ripristino dei sistemi HVAC.
Lo studio, denominato: “Impacts of HVAC cleaning on energy consumption and supply airflow: A multi-climate evaluation” (disponibile all’indirizzo www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0378778824012635#kg005),
dimostra che il rispetto del protocollo ACR permette di ridurre i consumi energetici del 30% e oltre, con studi che mostrano una riduzione fino al 60% dell'energia della sezione ventilante e un aumento della portata d'aria fino al 46%.
Questi dati confermano l'importanza della manutenzione continua dei sistemi HVAC al fine di rispettare gli obiettivi di sostenibilità ambientale e ridurre i costi.
Inoltre le operazioni di pulizia aeraulica secondo il protocollo ACR NADCA migliorano l'efficienza dei sistemi HVAC, aumentano la qualità dell'aria indoor grazie alla rimozione di contaminanti dannosi quali polveri, muffa e particolato, e contribuiscono ad un ambiente più salubre, riducendo le cause di malattie respiratorie e migliorando la qualità generale della vita.
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La bonifica degli impianti HVAC
Quando a seguito dell’ispezione visiva e della successiva ispezione tecnica completa di campionamenti ed analisi microbiologiche risulta che lo stato igienico dell’impianto è inadeguato, diventa assolutamente necessario procedere con un’attività di bonifica dello stesso.
Per bonifica si intendono le attività di pulizia e di sanificazione di tutte le componenti in cui si divide un impianto aeraulico: Unità di Trattamento Aria (UTA) - condotti di distribuzione dell’aria - terminali - eventuali accessori in linea – split e fancoil - torri di raffreddamento.
La pulizia consiste sostanzialmente nella rimozione meccanica dello sporco e delle polveri depositate nell’impianto nonché nel ripristino/sostituzione dei filtri contenuti nelle UTA e negli altri componenti.
Può essere eseguita con diversi strumenti sia manuali che remotizzati (es. robot teleguidati) e le polveri prodotte devono essere raccolte mediante aspiratori industriali dotati di filtri ad alta efficienza (HEPA) e smaltite secondo la legge.
La sanificazione consiste nell’immissione all’interno dell’impianto di un’adeguata quantità di un agente biocida in grado di uccidere e/o inattivare virus, batteri, funghi, muffe ed altri microrganismi potenzialmente patogeni. In genere sono utilizzati disinfettanti diluiti in soluzione acquosa e nebulizzati, ad esempio il perossido d’idrogeno o i sali quaternari di ammonio, ovvero altri agenti ossidanti in forma gassosa come l’ozono.
Al termine delle attività di bonifica si procede a nuove ispezioni e a nuovi campionamenti microbiologici per verificare l’efficacia dei trattamenti (in caso di effetti insufficienti è necessario ripetere le attività) fino al raggiungimento dei risultati desiderati. Sulla base dello stato dell’impianto e delle successive ispezioni tecniche può essere definito il corretto intervallo tra le future attività di bonifica.
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La Malattia dei Legionari
La Malattia dei Legionari, più comunemente definita Legionellosi, è una grave infezione polmonare causata, nel 90% dei casi, dal batterio della Legionella. Tale infezione, precedentemente non conosciuta, fu così denominata nel 1976 a seguito di un’epidemia diffusasi tra i partecipanti al raduno annuale di un’associazione di veterani dell’esercito statunitense presso un albergo di Filadelfia. In quell’occasione 221 persone contrassero questa forma di polmonite e 34 ne morirono. La fonte di contaminazione batterica fu identificata nell’impianto di aria condizionata dell’albergo.
Il nome dell’associazione di veterani era American Legion e pertanto la malattia fu definita Malattia (o Morbo) dei Legionari ed il batterio Legionella.
Focolai epidemici di Legionellosi si verificano ripetutamente in ambienti collettivi a residenza temporanea come ospedali o alberghi, navi da crociera, esposizioni commerciali, ecc. Nel 2020, secondo i dati forniti dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), nei 27 Paesi dell’Unione europea (UE), sono stati riportati 8.372 casi di Legionellosi, in calo rispetto all’anno precedente a causa delle restrizioni di viaggi e spostamenti dovuti all’epidemia di Covid-19. Il tasso di mortalità correlata all’infezione da Legionella dipende da alcuni fattori specifici e complessivamente si aggira tra il 5% e il 10% dei casi.
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La valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro – il DVR
In tutti i luoghi di lavoro il datore di lavoro è obbligato a redigere un documento che analizzi tutti i possibili rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori ed indichi le misure di prevenzione e le misure da realizzare per mitigare tali rischi.
Tale documento si chiama Documento di Valutazione del Rischio (per brevità DVR) e la sua mancata redazione/aggiornamento comporta gravi sanzioni quali l’arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro.
Il “Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro” (D.Lgs. 81/2008) prescrive all’Art. 17 comma 1. che “Il datore di lavoro non può delegare (...) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28”.
L’art. 28 prevede che la valutazione di cui all’articolo 17 ed il relativo documento – il così detto DVR – deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori anche nella sistemazione dei luoghi di lavoro e deve contenere, tra l’altro: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa (...);
b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate (...);
c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare (...).
L’Art. 29 stabilisce inoltre che il DVR debba essere immediatamente rielaborato “in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione (...). A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate”.
L’art. 29 indica infine quali tipologie di aziende possono provvedere alla redazione del DVR sulla base delle procedure standardizzate previste dal Decreto Interministeriale 30/11/2012 Ufficiale n. 285 del 6 dicembre 2012.
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La bonifica degli impianti HVAC
Quando a seguito dell’ispezione visiva e della successiva ispezione tecnica completa di campionamenti ed analisi microbiologiche risulta che lo stato igienico dell’impianto è inadeguato, diventa assolutamente necessario procedere con un’attività di bonifica dello stesso.
Per bonifica si intendono le attività di pulizia e di sanificazione di tutte le componenti in cui si divide un impianto aeraulico: Unità di Trattamento Aria (UTA) - condotti di distribuzione dell’aria - terminali - eventuali accessori in linea – split e fancoil - torri di raffreddamento.
La pulizia consiste sostanzialmente nella rimozione meccanica dello sporco e delle polveri depositate nell’impianto nonché nel ripristino/sostituzione dei filtri contenuti nelle UTA e negli altri componenti.
Può essere eseguita con diversi strumenti sia manuali che remotizzati (es. robot teleguidati) e le polveri prodotte devono essere raccolte mediante aspiratori industriali dotati di filtri ad alta efficienza (HEPA) e smaltite secondo la legge.
La sanificazione consiste nell’immissione all’interno dell’impianto di un’adeguata quantità di un agente biocida in grado di uccidere e/o inattivare virus, batteri, funghi, muffe ed altri microrganismi potenzialmente patogeni. In genere sono utilizzati disinfettanti diluiti in soluzione acquosa e nebulizzati, ad esempio il perossido d’idrogeno o i sali quaternari di ammonio, ovvero altri agenti ossidanti in forma gassosa come l’ozono.
Al termine delle attività di bonifica si procede a nuove ispezioni e a nuovi campionamenti microbiologici per verificare l’efficacia dei trattamenti (in caso di effetti insufficienti è necessario ripetere le attività) fino al raggiungimento dei risultati desiderati. Sulla base dello stato dell’impianto e delle successive ispezioni tecniche può essere definito il corretto intervallo tra le future attività di bonifica.
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