Soluzioni

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Le attività di ispezione e bonifica degli impianti HVAC

Numerose disposizioni legislative prevedono l’obbligo di mantenere gli impianti di ventilazione e di trattamento dell’aria in perfette condizioni di efficienza e di igienicità, soprattutto nei locali adibiti a luoghi di lavoro.
Le principali attività tecniche volte a conseguire questo obiettivo sono:

  • l’ispezione visiva degli impianti
  • l’ispezione tecnica degli impianti
  • la bonifica (cioè la pulizia e la sanificazione) degli impianti

L’ispezione visiva ha lo scopo di sottoporre periodicamente ad un controllo superficiale i punti potenzialmente critici delle varie sezioni dell’impianto in modo da verificarne la funzionalità e lo stato igienico. La frequenza consigliata per le ispezioni visive è di almeno una all’anno, fatto salvo un minor intervallo in caso di particolari fattori di pericolosità e/o fonti di inquinamento.

L’ispezione tecnica è condotta normalmente con ausili tecnologici (es. robot ispettori teleguidati dotati di telecamere ad alta definizione) che consentono una verifica approfondita dello stato dell’impianto anche all’interno delle canalizzazioni. Prevede controlli tecnici di funzionalità e la raccolta di campioni sulle superfici, nell’aria e sulle acque di condensa per effettuare analisi microbiologiche sulla presenza di potenziali agenti patogeni (es. batteri, muffe e funghi) e sulla quantità di polveri presenti. Sulla base dei risultati dell’ispezione tecnica è possibile definire le condizioni tecniche ed igieniche dell’impianto, le modalità e la tempistica con cui intervenire nelle successive attività di bonifica.

La bonifica consiste nell’insieme di tutte le attività necessarie a ripristinare le condizioni igienico-sanitarie ottimali dell’impianto aeraulico ed in particolare nella pulizia e nella sanificazione di tutte le componenti dell’impianto. 

 

L’attività di bonifica dell’UTA/CTA deve essere effettuata su tutte le sezioni e ad impianto spento. Una volta isolata l’UTA/CTA dal resto dell’impianto con serrande o palloni gonfiabili si procede con l’estrazione dei filtri e la pulizia seguendo il senso dell’aria dalla presa d’aria esterna alla mandata. In caso di presenza di ruggine è necessario procedere con il decapaggio (ripristino delle superfici) delle zone interessate. I filtri devono essere puliti per aspirazione o sostituiti in base al loro stato igienico. La pulizia delle superfici prevede una prima fase di aspirazione del particolato ed un successivo lavaggio con prodotti specifici. Terminata la fase di pulizia si applica il prodotto disinfettante per garantire la sanificazione delle superfici.

Per bonificare le condotte aerauliche è necessario isolare il tratto di canale da pulire e provvedere (quando non già presenti) all’apertura di idonee botole di ispezione a monte ed a valle per l’introduzione degli strumenti di lavoro; tali botole saranno poi richiuse con delle portine a tenuta per evitare perdite di carico sulla portata dell’impianto. Il tratto di canale sezionato viene messo in depressione mediante un aspiratore dotato di filtri HEPA in grado di risucchiare lo sporco che viene rimosso dalle pareti del canale mediante strumenti meccanici manuali (es. fruste, spazzole, sistemi ad aria compressa etc.) o robot teleguidati. 

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Se l’interno delle condotte è coibentato con materiale isolante interno di tipo filamentoso (es. lana roccia) è necessario procedere ad incapsularle mediante l’applicazione di un’apposita guaina liquida che, una volta spruzzata, si solidifica rendendone possibile la successiva pulizia meccanica (c.d. coating). 
Oltre a UTA/CTA e condotte devono essere puliti accuratamente mediante strumenti meccanici e detergenti specifici anche tutti gli accessori in linea presenti nei canali e tutti i terminali presenti all’interno degli ambienti. Se possibile i terminali devono essere smontati e rimontati per una pulizia più agevole.  

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Una volta terminata la pulizia dell’impianto, le condotte e i componenti in linea vengono sanificati mediante la diffusione al loro interno di prodotti sanificanti/disinfettanti (biocidi) in forma gassosa o in soluzione acquosa aerosolizzata. È fondamentale che li stessi prodotti non lascino alcun tipo di residuo chimico o di condensa all’interno dei condotti.
Anche le unità locali (fan-coil, ventilconvettori, split) devono essere periodicamente sottoposte ad attività d’ispezione, pulizia e sanificazione in ogni loro parte, con particolare attenzione alle sezioni filtranti, alle batterie ed alla vasca di raccolta della condensa in cui c’è il rischio di proliferazione della Legionella.  

Gli operatori professionali

Le “Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” prescrivono che: “I sistemi impiantistici devono essere controllati regolarmente e devono essere puliti, se necessario, da personale qualificato”.

Le stesse Linee Guida prevedono due diverse qualifiche per gli operatori incaricati di semplici attività di manutenzione e pulizia (Operatore di categoria B) e per i responsabili dell’igiene (Operatore di categoria A) ed alcune leggi regionali (es. Liguria) prescrivono il possesso di tali qualifiche per poter operare nel settore della bonifica degli impianti HVAC.
Esistono poi dei protocolli tecnico-operativi codificati da alcune associazioni di categoria che sono riconosciuti a livello internazionale come standard operativi di settore e prevedono il possesso obbligatorio di determinate qualifiche professionali. In particolare il protocollo Assessment, Cleaning and Restoration of HVAC Systems (ACR 2021) della N.A.D.C.A. (National Air Duct Cleaners Association) è stato adottato in Italia dall’Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici (A.I.I.S.A.) e prevede le qualifiche di Air Systems Cleaning Specialist (A.S.C.S.) e di Certified Ventilator Inspector (C.V.I.). 

L’Air Systems Cleaning Specialist (A.S.C.S.) è un operatore specializzato in tutte le problematiche teoriche e pratiche relative alla bonifica degli impianti HVAC ed alla qualità dell’aria indoor ed è colui che deve soprintendere a tutte le fasi operative previste dal Protocollo A.I.I.S.A. 

Il Certified Ventilator Inspector (C.V.I.) è lo specialista che si occupa di progettare l’ispezione tecnica e ne soprintende l’esecuzione, oltre a collaborare con l’ASCS nella stesura della relazione tecnica di ispezione pre e post-bonifica.

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Le qualifiche sopra ricordate (Operatore di categoria A e B, A.S.C.S. e C.V.I.) sono acquisite a livello personale previo esame di abilitazione dai singoli operatori e non dalle aziende. Le aziende, per essere abilitate all’attività professionale di bonifica degli impianti HVAC, devono essere in regola con quanto previsto dalla Legge 25 gennaio 1994, n. 82 “Disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione” e dal DM 7 luglio 1997, n.274 “Regolamento di attuazione degli artt. 1 e 4 della Legge 1994/82 per la disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”.

 

In sintesi, per essere un operatore professionale, qualificato e riconosciuto nel settore della bonifica degli impianti di ventilazione e condizionamento è necessario che un’azienda, oltre a disporre di tutti i mezzi e le attrezzature necessarie, sia iscritta presso la CCIAA di competenza ai sensi dalla Legge n. 82/1994 e del DM  n. 274/1997, sia dotata di personale qualificato, possibilmente certificato come Operatore di categoria A e B come previsto dalle Linee Guida, e, se intende operare in base al Protocollo NADCA – ACR 2021, sia dotato di almeno un operatore certificato A.S.C.S. e di un C.V.I.

 

Tali requisiti sono in genere posseduti dalle aziende che sono iscritte alle principali Associazioni professionali di categoria che, in Italia, sono le seguenti: 

Le attività di ispezione e bonifica secondo il Protocollo Operativo A.I.I.S.A.

Il Protocollo Operativo A.I.I.S.A. per l’ispezione e la sanificazione degli impianti aeraulici (Rev. 2018) è il documento che uniforma alle caratteristiche normative ed impiantistiche italiane le disposizioni contenute nell’Assessment, Cleaning and Restoration of HVAC Systems (ACR ed. 2013 e s.m.i.), lo standard tecnico adottato dalla statunitense N.A.D.C.A. (National Air Duct Cleaners Association) divenuto punto di riferimento a livello internazionale.

 

L’adozione del Protocollo A.I.I.S.A. nell’esecuzione delle attività di ispezione, pulizia e sanificazione degli impianti HVAC comporta il rispetto delle più severe e qualificanti condizioni operative e garantisce il committente sulla qualità e la sicurezza nell’esecuzione delle lavorazioni.

L’Ispezione Tecnica degli impianti

L’ispezione tecnica (che assorbe anche quella visiva in quanto più completa) ha lo scopo di fornire valutazioni numeriche, ma non solo, relative alla funzionalità ed allo stato igienico dell’impianto e deve essere eseguita sotto la direzione di un operatore qualificato Certified Ventilator Inspector (C.V.I.). 

 

Le principali attività in cui si articola l’ispezione tecnica sono:

  1. la video-ispezione dell’impianto con la raccolta di immagini foto/video su supporto digitale rappresentative di tutte le sezioni del sistema (UTA, almeno il 40% dei canali aeraulici, un numero statisticamente rappresentativo dei componenti in linea e di terminali) con particolare riferimento ai punti potenzialmente critici;
  2. i prelievi microbiologici di superficie in tutte le UTA, nei canali aeraulici e nelle superfici interne di un numero statisticamente significativo delle unità di condizionamento locali (fancoil, ventilconvettori, split) per la ricerca di agenti contaminanti ed in particolare: Carica Batterica Totale, Carica Micetica Totale e la ricerca di eventuali agenti patogeni potenzialmente pericolosi quali: Pseudomonas Aeruginosa, Aspergillus, Staphylococcus Aureus, Cladosporium, Penicillium e altri;
  3. i prelievi microbiologici dell’acqua di umidificazione/condensa per la ricerca del batterio della Legionella Pneumophila;
  4. i prelievi gravimetrici e microbiologici delle polveri nelle condotte aerauliche per determinare la quantità (NADCA Vacuum Test) di polveri presenti e la presenza di eventuali agenti contaminanti e/o patogeni.

 

Qualora vi siano le condizioni tecniche e ricorrano particolari esigenze in termini di rischio igienico degli impianti possono essere eseguiti ulteriori prelievi di campioni, ed in particolare:

  1. Campionamenti microbiologici dell’aria in uscita dai terminali di diffusione e/o in corrispondenza della presa dell’aria esterna
  2. Prelievi di particolato aerodisperso in corrispondenza dei terminali di diffusione e/o in corrispondenza della presa dell’aria esterna 
  1. Ispezione funzionale degli impianti per la verifica di eventuali malfunzionamenti o anomalie 
  2. Valutazione ed eventuale aggiornamento della documentazione di progetto degli impianti (con particolare riferimento alle planimetrie) con l’indicazione degli accessi utilizzati (botole di ispezione) e dei punti critici dell’impianto. 
Robot videoispettore 2

Al termine delle attività viene predisposta una Relazione Tecnica di ispezione contenente la descrizione delle attività svolte, le immagini foto/video registrate dal robot ispettore, i risultati delle analisi di laboratorio, la valutazione finale sullo stato igienico dell’impianto comprensiva dell’indicazione delle successive attività correttive e/o di monitoraggio da svolgere e, se ricorrono le condizioni, dell’attestazione della conformità igienico-sanitaria dell’impianto.

La bonifica degli impianti

Per quanto riguarda l’attività completa di bonifica degli impianti, il Protocollo A.I.I.S.A. prevede le seguenti otto fasi operative consecutive:

  1. Sopralluogo tecnico
  2. Ispezione tecnica
  3. Relazione tecnica di ispezione
  4. Progetto di bonifica
  5. Bonifica impianto aeraulico
  6. Ispezione tecnica post-bonifica
  7. Relazione tecnica di ispezione post-bonifica
  8. Piano di controllo: ispezione visiva e tecnica di sorveglianza periodica

Il sopralluogo tecnico è la prima attività nella pianificazione e nella gestione del rischio igienico sanitario legato agli impianti di climatizzazione ed è imprescindibile in quanto in questa fase l’operatore raccoglie tutte le informazioni necessarie sugli impianti, sulle loro condizioni igieniche e sulle criticità da gestire in fase esecutiva.

L’ispezione tecnica è il presupposto imprescindibile ed indispensabile per la formulazione del progetto di bonifica. È svolta sotto la responsabilità di un operatore qualificato Certified Ventilator Inspector (C.V.I.) e si compone di: video-ispezione di almeno il 40% dell’impianto (eseguita in genere attraverso un robot teleguidato all’interno dei canali); prelievo di campioni (superficiali, acqua, polveri, aria) per le analisi microbiologiche (batteri, funghie, muffe etc.) e gravimetriche relative alla quantità delle polveri; verifica funzionale degli impianti; analisi della documentazione tecnica disponibile.

La Relazione Tecnica di ispezione contiene la descrizione delle attività svolte, le immagini foto/video registrate dal robot ispettore, i risultati delle analisi di laboratorio e la valutazione finale sullo stato igienico dell’impianto.

Il Progetto di Bonifica è il documento tecnico-descrittivo nel quale l’operatore descrive e condivide con il Committente tutte le attività operative che saranno svolte per la bonifica dell’impianto ed il relativo cronoprogramma dettagliato. È un documento dinamico che deve essere adattato ad eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie durante le lavorazioni.

La bonifica dell’impianto aeraulico consiste nell’insieme di attività finalizzate alla pulizia ed alla sanificazione di tutte le sezioni del sistema (UTA, canali, componenti in linea e terminali). Essa inizia dalla messa in sicurezza del cantiere attraverso le attività di contenimento dell’area di lavoro per evitare contaminazioni accidentali (c.d. cross-contamination).             

L’ispezione tecnica post-bonifica ricalca le attività ispettive svolte prima delle attività di bonifica e serve per avere un raffronto con la situazione ante-intervento. 

La Relazione tecnica di ispezione post-bonifica è il documento nel quale vengono riportati tutti gli elementi (immagini, analisi etc.) raccolte nell’ispezione post bonifica ed è in effetti l’atto conclusivo delle attività di bonifica. Essa esprime una dettagliata valutazione sullo stato igienico dell’impianto e raccomanda la cadenza e le caratteristiche di un successivo piano di controllo dello stato igienico degli impianti.  

Il Piano di controllo consiste in un calendario di ispezioni tecniche da eseguire a determinati intervalli di tempo per raccogliere dati sulle caratteristiche igieniche degli impianti e determinare il giusto intervallo per il necessario svolgimento delle attività di bonifica. 

 

Per maggiori informazioni sulla pulizia degli impianti visita il sito:  www.avsanification.com